“Atti unici – L’altro figlio e L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello

L’ALTRO FIGLIO - Cinema Teatro Nuovo di Borgomanero

Lo spettacolo si terrà c/o il Cinema Teatro Nuovo di Borgomamnero il 25 03 2022.

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Questa la presentazione dello spettacolo:
TRAMA – “L’ALTRO FIGLIO”
Maragrazia, umile donna del popolo di un paese siciliano, vedova e ridotta a mendicare, soffre perché non riceve notizie dei due figli emigrati in America e ormai dimentichi, per la ricchezza raggiunta, della loro stessa madre. La donna si reca ogni giorno a vedere i giovani che partono per nave verso l’America e consegna loro delle lettere che si fa scrivere dall’amica Ninfarosa, nelle quali giura ai figli di essere disposta a donar loro lo stesso casale di poco valore dove lei abita, purché essi tornino; ma i figli non le rispondono e i migranti iniziano a provare fastidio nei confronti della donna. Maragrazia si accorge però che Ninfarosa fa solo finta di scrivere; si rivolgerà allora a un giovane medico appena arrivato perché la aiuti a comporre le lettere. Nello stesso paese vive Rocco Trupìa, terzo figlio della donna che le è sinceramente affezionato, buono, con una bella famiglia e una bella casa. Egli vorrebbe prendersi cura di lei, ma la donna rifiuta continuamente il suo aiuto perché non lo considera veramente suo figlio. Incuriosito da questa faccenda il medico chiede alla donna perché non accolga l’invito di Rocco, e Maragrazia gli racconta la sua storia disgraziata. In seguito alla venuta di Garibaldi in Sicilia era stato messo in libertà un terribile brigante di nome Cola Camizzi, il quale aveva cercato di reclutare il marito di Maragrazia tra i suoi scagnozzi; questi, dopo esser riuscito a fuggire una prima volta, era stato nuovamente catturato da Cola che per punirlo lo aveva decapitato assieme ad altri fuggitivi. Quando Maragrazia era andata al covo di Cola Camizzi per chiedere notizie di suo marito aveva visto i briganti giocare a bocce con le teste delle loro vittime e lo stesso Cola, alle sue urla disperate, l’aveva aggredita; ma un brigante di nome Marco Trupìa era corso in suo aiuto e, assieme agli altri ladroni stanchi della tirannia dell’uomo, lo aveva ucciso davanti ai suoi occhi, compiendo così la vendetta della donna. In cambio però l’uomo l’aveva rapita e tenuta come sua schiava per tre mesi, sino a quando era stato catturato e imprigionato. Una volta libera Maragrazia si era scoperta incinta ad opera di Marco Trupia e non volendo il figlio del brigante aveva tentato inutilmente di abortire. La madre della donna aveva poi provveduto ad affidare il neonato alla famiglia del brigante. Maragrazia si rende conto che proprio questo figlio non voluto meriterebbe quell’affetto che lei riservava invece ai figli lontani, arricchitisi con attività criminali e ingrati verso di lei; tuttavia ella sente di non poter nemmeno considerare Rocco figlio suo, perché «è il sangue che si ribella», tanto era forte il legame naturale che sovrastava ogni sentimento. Il giovane, inoltre, somiglia troppo a suo padre, e ogni volta che lo vede la donna ricorda i terribili momenti passati. A Maragrazia non resta dunque che continuare a scrivere lettere ai suoi figli lontani, nell’ingenua speranza che prima o poi vengano a soccorrerla.
TRAMA – “L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA”
Dal celebre atto unico è nata la messinscena di questa sera che prevede la crasi di due testi PIRANDELLIANI, “L’uomo dal fiore in bocca” e la novella “La carriola” sempre dell’autore girgentino. E’ un incontro tra due uomini e i loro destini che il caso ha voluto far incontrare per una fortuita coincidenza; il primo rifugge dalla sua casa e da sua moglie l’altro, più semplicemente, ha perduto un treno o forse ha voluto perderlo per concedersi una notte di libertà dalla sua vita e dalla sua famiglia.  Palcoscenico del loro incontro: un caffè notturno. Anche il nostro finale ha voluto dare una svolta altra rispetto al racconto del nostro premio Nobel per la letteratura. Perché i personaggi, caro pubblico, sono meno reali degli uomini ma più veri…e, a volte, ci assomigliano.
Grazie a Domenico Bolettieri per aver composto la musica degli ATTI UNICI.
GIOVANNI MARIA SINISCALCO

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