La riserva e la sua flora
A circa un’ora di auto da Borgomanero, la riserva si estende dal Sacro Monte di Ghiffa alle pendici del Monte Cargiago, ricoprendo una superficie di quasi 200 ettari di zona boschiva.
È caratterizzata da una folta e rigogliosa vegetazione: un bosco misto di latifoglie con prevalenza di ceduo di castagno; sono inoltre presenti aceri, frassini, ontani, e betulle.
Sul versante che si affaccia sul lago camminerete tra conifere e latifoglie esotiche: potrete ammirare esemplari di pino strobo, di cedro deodara e di quercia americana.
Sul versante opposto, più dolcemente modulato, troverete, invece, pascoli e coltivi. Qui cresce la betulla, il pioppo tremolo, il frassino e l‘acero, così come l’agrifoglio e il tasso. Nelle aree più umide dominano l’ontano nero e l’ontano bianco.
Il Sacro Monte di Ghiffa
Immergetevi nella sua Riserva naturale e, quasi nascosto, come se facesse naturalmente parte del lago e dei boschi che lo contornano, arriverete al Sacro Monte di Ghiffa.
Si tratta di un complesso di ordine barocco, dedicato alla SS. Trinità, costituito da un Santuario, tre cappelle e un porticato detto della Via Crucis. Le cappelle sono dedicate rispettivamente alla Vergine Maria, a San Giovanni Battista e ad Abramo.
La Riserva Naturale del Sacro Monte di Ghiffa fu istituita dalla Regione Piemonte nel 1987 e venne dichiarata dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 2003.